Indicazioni nazionali per il curricolo 2012: rapporto sugli esiti del monitoraggio regionale

Si pubblica in allegato, promosso dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, il Rapporto sugli esiti del monitoraggio regionale relativo alle Indicazioni nazionali per il curricolo 2012- Scuola dell’infanzia e primo ciclo.
Il Rapporto è frutto del lavoro di 18 focus group costituiti mediante contatti con un gruppo mirato di scuole, insegnanti e dirigenti scolastici, per completare l’azione di monitoraggio, anche in previsione della revisione nazionale dei testi programmatici. L’attività si è svolta d’intesa con il nucleo An-sas ex IRRE E-R nel corso dell’a.s. 2011-12.
Il lavoro è consistito in una visita alle scuole designate ed in un colloquio con un gruppo rappresentativo di insegnanti, dopodiché l’attività è proseguita a livello provinciale e successivamente regionale, con la produzione del rapporto di sintesi.
Tra le questioni affrontate nel dialogo con i docenti si segnalano in particolare il concetto di curricolo essenziale, l’idea di curricolo verticale, l’enfasi sulle competenze come orientamento a un apprendimento non esecutivo, ma dinamico, attivabile in situazione, l’impatto della valutazione (nei suoi aspetti di valutazione formativa, rilevazioni nazionali, certificazione) nella vita della scuola e nel riorientamento nella didattica, lo spostamento dai processi ai risultati degli apprendimenti.
Questi temi sono apparsi di particolare rilevanza ai fini dell’azione di revisione delle Indicazioni avviata poi con C.M. 31/2012. Infatti, la revisione si è ispirata a criteri di continuità dei percorsi, semplicità dei riferimenti, leggibilità del testo, con una doppia sottolineatura sull’acquisizione sicura delle strumentalità di base e delle competenze essenziali nei saperi fondamentali e sulla costruzione di ambienti di apprendimento più motivanti, basati sull’operatività e la partecipazione degli allievi.
Questioni quali l’organizzazione della classe, lo stile comunicativo degli insegnanti, una didattica di taglio laboratoriale, un maggiore ricorso alle nuove tecnologie, lo sviluppo di approcci cooperativi tra gli allievi, una maggiore flessibilità delle scelte sono riconosciute come elementi decisivi per l’efficacia dell’insegnamento. Si tratta di sfruttare le potenzialità dell’autonomia (nell’ottica di una comunità professionale) entro l’alveo tratteggiato dalle Indicazioni nazionali.
Questo senza dimenticare le criticità spesso segnalate e che possono trovare risposta con l’aumento delle occasioni di ascolto, ricerca, confronto culturale, la promozione di azioni di formazione in servizio, l’offerta di punti di riferimento culturali e fiducia professionale.

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